Sebbene nel testo il Foscolo non appaia direttamente agnostico, si notano a tratti spunti
in tale direzione: come nel passo evidenziato, in cui il poeta esprime l'illusorietà di
qualsiasi conoscenza relativa alla vita dopo la morte. Corrente filosofica che afferma che
l'intelletto umano è incapace di conoscere realtà e verità nella loro essenza più
intima. Dunque, l'uomo non arriverà mai a conoscere nel profondo nè Dio nè la natura.
Per quanto riguarda la religione, gli agnostici, affermano che qualsiasi interpretazione
teologica è incapace di definire più o meno chiaramente quanto riguarda Dio o più in
generale l'inconoscibile. In effetti se fossimo consapevoli di Dio e di quanto lo
riguarda, esso non sarebbe più tale. L'agnosticismo ha tre importanti sensi: il primo,
agnosticismo scientifico, che considera la scienza come canone assoluto di verità; il
secondo, agnosticismo filosofico, considera come massimo criterio di verità la
speculazione; infine si puà parlare di agnosticismo teologico, dove fede e religione sono
viste come mediatrici tra il fedele e l'approssimativa conoscenza di Dio.
In questo passo Foscolo evidenzia la sua concezione ateistica riguardo alla possibilità
di trovare in un aldilà inesistente la pace sperata. Secondo l'etimologia greca, ateismo
significa negazione di Dio. Nella storia della filosofia, il termine è stato attribuito
ad ogni concezione del mondo che in qualche modo rifiutasse l'esistenza della divinità.
Platone, nella sua opera intitolata Le leggi, considera come principale forma di
ateismo quella materialistica. Atea si suole considerare anche la filosofia di Epicuro,
ispirata al materialismo di Democrito, secondo la quale le divinià, se anche esistono,
non si curano delle cose dell'uomo. E' stato spesso accusato di ateismo anche il
Panismo, cioè l'identificazione di Dio col mondo/natura.
Questa locuzione poetica ben esprime l'adesione del Foscolo ad una visione disincantata
dell'esistenza, propria dell'Illuminismo, movimento filosofico razionalistico che accetta
solo ciò che può essere scientificamente provato. Nascendo, si impone di illuminare
l'epoca buia e corrotta nella quale era caduta l'umanità'. Gli illuministi si proponevano
di agire eliminando i condizionamenti delle verità dimostrate in precedenza secondo
criteri empirici, servendosi di proprie teorie originate da numerose ricerche. Essi
affermavano inoltre che la morale dell'uomo dipende unicamente dalla ragione, e che le
forme usuali della religione altro non erano se non un imbroglio basato sulla mancanza di
ragione. Secondo Kant: "L'illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità
che egli deve imputare a sè stesso. Minorità è l'incapacità di valersi del proprio
intelletto senza la guida di un altro... Abbi il coraggio di servirti della tua propria
intelligenza! E' questo il motto dell'Illuminismo."
Passo che sottolinea il materialismo del Foscolo in quanto considera come unici elementi
assoggettatori delle cose, il tempo ed il moto con l'esclusione di qualsiasi intervento
sovrannaturale o ultraterreno. Il materialismo è quell'indirizzo filosofico che afferma
la primarietà e originarietà della materia rispetto allo spirito e alla coscienza in
genere; in antitesi all'idealismo, ritiene che la verità della conoscenza consista
nell'adeguazione o corrispondenza del pensiero alle cose esistenti. Fondamentalmente, il
materialismo à suddiviso in tre distinti tipi di pensiero: materialismo meccanicistico,
materialismo evoluzionistico, materialismo dialettico. Per il Foscolo si parla di
materialismo meccanicistico in quanto la materia è considerata come una sostanza dotata
di interne proprietà meccaniche. In questo senso i processi più complessi (biologici,
psicologici, sociali), vengono considerati come semplici processi meccanici; tutte le
facoltà intellettuali vengono spiegate come modi d'essere e d'agire nell'organizzazione
della materia.
Con il termine "moto" Foscolo si riferisce alla legge meccanica universale alla quale tutti i fenomeni naturali sono sottoposti (compresa la morte). E' il Meccanicismo, che in filosofia indica quelle dottrine che riconducono la spiegazione di tutti i fenomeni, naturali e psicologici, allo schema di leggi per l'appunto meccaniche, ciò invariabili e determinate. Esempi classici di materialismo nella storia del pensiero sono le dottrine atomistiche dell'antichità (Democrito, Epicuro, Lucrezio), il materialismo settecentesco (D'Holbach). In generale meccanicista, poi, è la cosmologia da cui nasce, nel '600, la scienza moderna: meccanicisti sono Galilei, Newton, Boyle. Il concetto di meccanicismo implica, di fatto, una visione materialistica del mondo, contro una visione comunque spiritualistica. Il meccanicismo, comunque, non esclude necessariamente l'idea di una finalità operante nella natura, ed a questo proposito è opportuno distinguere tra il meccanicismo classico, che asserisce la genesi fortuita del mondo, e il meccanicismo della scienza seicentesca, che attribuisce il disegno del meccanicismo cosmico all'intelligenza e provvidenzialità divine. Per questo, Newton e Boyle, pur condividendo i principi e i metodi di una filosofia naturale meccanicistica e atomista, potevano tuttavia accettare i dogmi fondamentali del cristianesimo rivelato.
Un altro degli elementi ideologici settecenteschi presenti nel Foscolo è il sensismo, che
è richiamato in questi versi. Si tratta di una dottrina della conoscenza che non solo
nega, alla maniera dell'empirismo, l'esistenza di principi conoscitivi che non siano
derivati dall'esperienza, ma pone come sola fonte del conoscere la sensazione. E'
importante puntualizzare la distinzione che viene fatta dai sensisti tra le sensazioni e
le riflessioni, dal momento che le prime sono spontanee ed estremamente soggettive, mentre
le seconde sono in un certo qual modo condizionate ed indotte dal contesto nel quale
avviene una certa esperienza. L'opera sensistica per eccellenza resta comunque il
"Traitè des sensations" (Trattato delle sensazioni, 1754) di Condillac, nel
quale è descritta la graduale genesi delle varie facoltà dell'animo a partire dalla
sensazione.
Il mito è per il Foscolo, insieme con la storia e con la tradizione, un mezzo al quale
ricorrere per fare dei sepolcri un messaggio etico-politico, un carme, cioè, che sia una
testimonianza della storia, della politica, della morale del proprio tempo, che abbia il
compito di formare la coscienza nazionale.
La religiosità del Foscolo si limita alla grande fede che il poeta ripone nella mente
umana e nella forza della ragione. Se i "Sepolcri", infatti, affermano sia
dall'inizio l'inutilità e l'infondatezza di qualsiasi tipo di religione rivelata, in
realtà poi, Foscolo fonda una sorta di "religione della tomba".
Grazie alle illusioni l'uomo è in grado di rendere meno dura la propria esistenza, in
quanto rielabora dal punto di vista emozionale ciò che la ragione rende inaccettabile. Il
passaggio dall'illusione al mito si ha nel momento in cui il Foscolo fonda la propria
religione (laica) della tomba.