2) È possibile citare un testo omettendo alcune parole, ma il testo deve essere comprensibile, deve restare sintatticamente coerente e l’omissione deve essere puntualmente segnalata.

Esempio

Virgilio indica a Dante la necessità di un cammino diverso dall’impossibile ascesa al colle, dicendo: «A te convien tenere altro viaggio (…) se vuo’ campar d’esto loco selvaggio» (“Inferno,” canto I, vv. 91, 93).

 In questa citazione abbiamo omesso un verso che, ai fini del nostro discorso, era superfluo. Come si vede, il discorso riportato tra virgolette è comprensibile e coerente, sia logicamente che sintatticamente. Nelle citazioni è di solito consentito saltare parole, proposizioni o periodi, a condizione che l’omissione sia segnalata con i tre puntini tra parentesi (...), che il senso del testo originale sia rispettato e che – naturalmente – l’omissione non comprometta né la comprensibilità del testo citato né la sua coerenza sintattica.

Attenzione: anche se la citazione da inserire è molto lunga, essa va riportata testualmente nel compito, tranne nel caso segnalato sopra. Non sono ammesse citazioni per la cui comprensione sia necessario consultare la traccia o altri testi. Le citazioni incomplete saranno considerate a tutti gli effetti errori.

 

3) Nella citazione della poesia occorre indicare il confine tra i versi.

Negli esempi che abbiamo citato precedentemente, tra un verso e l’altro abbiamo inserito il segno /. Al confine tra differenti blocchi di versi (tra una strofa e l’altra, tra una terzina e l’altra, ecc.) è buona norma usare il segno //.

 

ESEMPIO

"Chiare, fresche e dolci acque / ove le belle membra / pose colei che sola a me par donna // gentil ramo ove piacque / (con sospir mi rimembra) / a lei di fare al bel fianco colonna" (Petrarca, dal "Canzoniere","Chiare, fresche e dolci acque", , vv. 1-4)

4) La fonte della citazione deve essere sempre indicata. Negli esempi precedenti, alla fine della citazione, dopo la chiusura delle virgolette e prima dell’eventuale segno di interpunzione, si introduce una parentesi che contiene il titolo dell’opera e il numero del verso (v.) o dei versi (vv.) cui si fa riferimento. È importante che il titolo dell’opera sia distinto graficamente dal resto del discorso. Nei testi a stampa ciò si ottiene normalmente con il carattere corsivo, ma nella scrittura manuale si possono usare le virgolette (esempio: “La Divina Commedia”) o, in alternativa, si può sottolineare il titolo (esempio: La Divina Commedia).

In caso di citazioni ripetute provenienti dalla stessa opera, si può anche indicare la fonte una sola volta, ma sempre curando che l’indicazione sia chiara e comprensibile. Ad esempio, se si citano diversi passi dell’“Inferno”, si può scrivere “Inferno” alla prima citazione, e in seguito indicare solo il numero del verso o dei versi citati.

Nei saggi in cui si citano diversi autori, è necessario attribuire le citazioni in modo che non possano esserci dubbi circa l’autore cui appartiene il brano in questione. Il modo più semplice è quello di scrivere il nome dell’autore prima del titolo dell’opera.

Esempio: «Nel mezzo del cammin di nostra vita / mi ritrovai per una selva oscura / che la diritta via era smarrita» (Dante, “Inferno”, canto I, vv. 1-3).