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Gustave Doré
"Egli ci depose dolcemente sul fondo dell'Inferno che divora Lucifero e Giuda; e una volta chinato lì non vi si trattenne, ma si levò di nuovo come l'albero di una nave."
I due poeti lasciano le Malebolge e si dirigono verso il IX Cerchio, attraversando in silenzio l'argine roccioso che separa i due luoghi. La luce è crepuscolare e non permette di vedere bene.
Più ci si addentra, e più gli oggetti cominciano a prendere forma, e ciò che in lontananza sembravano delle torri, ora si manifestano nella loro realtà: giganti conficcati nella roccia fino alla cintola, piantati come torri sull'argine che circonda il pozzo.
Incontrarono diversi giganti, ognuno a scontare la sua superbia e la sua arroganza: legato per il collo, Nembrod (per la sua malvagia idea della Torre di Babele nel mondo si parlano diverse lingue), dall'aspetto più smisurato e feroce e con il braccio sinistro legato avanti e quello destro legato dietro da una catena che lo teneva avvinto dal collo, Fiatte (che sfidò Giove), compreso l'ultimo, dall'aspetto anch'esso smisurato ma con un viso ancora più feroce degli altri, Anteo, che dovrà aiutarli a scendere, deponendoli nel pozzo, sul lago Cocito ghiacciato dal vento infernale prodotto dal battito delle ali di Lucifero.
Il Cerchio IX è costituito da un pozzo profondo formato da un lago ghiacciato (di nome Cocito) in lieve declivio verso il centro, dove è conficcato Lucifero.
E' diviso in quattro zone a seconda del tipo di tradimento punito.
A differenza di Malebolge non vi è divisione fisica fra le zone, ma la differenza è evidenziata dalla diversa posizione dei dannati conficcati nel ghiaccio, tutti immobili, come immobile fu la loro vita spirituale terrena.
GUARDIANO
I Giganti
PECCATORI
PENA
CONTRAPPASSO
PERSONAGGI
Traditori dei parenti
Immersi nel ghiaccio fino al viso, con la faccia rivoltà all'ingiù, piangendo lacrime verso il basso.
Come in vita ebbero il cuore così duro e freddo da tradire le persone più care, così ora sono immersi nel duro ghiaccio, immobili, come immobile fu la loro vita spirituale terrena.
Caino (da cui prende il nome la zona), Alessandro degli Alberti, Camicione de' Pazzi, Mordret, Napoleone degli Alberti, Sassolo Mascheroni, Vanni de' Cancellieri.
Giovanni Stradano
"Ognuna teneva il viso rivolto in basso; fra di loro la bocca è testimonianza del freddo (per il battere dei denti) e gli occhi del cuore angosciato (per le lacrime)."