La legge del contrappasso nella Divina Commedia di Dante Alighieri

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VII cerchio - II girone

Luoghi Inferno
 
 

Non è stato ancora del tutto attraversato il fiume Flegetonte che immediatamente il paesaggio cambia e i due poeti entrano nel cupo e misero secondo girone del VII cerchio. Questo girone si estende fin all'inizio di una lunga distesa di sabbia dove sono invece posti i dannati del terzo girone del VII cerchio.

CANTO

XIII
ATTIVITA'

GUARDIANO

E' sempre Minosse, che è il guardiano di tutto il VII cerchio.

PECCATORI

Violenti contro se stessi (suicidi, scialacquatori)

PENA

I suicidi sono mutati in sterpi e straziati dalle arpie, creature mitologiche dal corpo di uccello e dal volto di donna.

Gli scialacquatori corrono nudi come in una battuta di caccia tra i sterpi dei suicidi, inseguiti e dilaniati da nere cagne, bestie-demoni assetate di sangue che senza sosta cercano di sbranare le carni dei malcapitati. Nel correre tra i sterpi dei suicidi involontariamente spezzando a questi i rami, ferendoli e ferendosi, procurando e procurandosi sofferenza e dolore supplementare.

Gli scialacquatori sono distinti dai prodighi del quarto cerchio in quanto non solo non hanno avuto misura nello gestire il proprio patrimonio, ma hanno anche infierito su di esso, distruggendo sé stessi attraverso le proprie sostanze.

CONTRAPPASSO

I suicidi, che disprezzarono il loro corpo, sono mutati in un altro corpo di natura inferiore e poiché straziarono se stessi sono straziati dalle arpie.

Gli scialacquatori che dilapidarono le loro sostanze sono dilaniati da cagne fameliche.

PERSONAGGI

Tra i suicidi: Pier della Vigna e un anonimo fiorentino.

Tra i scialacquatori: Giacomo da Sant'Andrea e Lano da Siena.

Dante e Virgilio in mezzo ai suicidi trasformati in sterpi straziati da arpie e ai scialacquoni inseguiti nudi da nere e feroci cagne

Giovanni Stradano

 
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