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Dante e Virgilio giungono alla rovina del ponte che congiunge la VI bolgia con la VII. Virgilio solleva Dante e come colui che agisce e riflette sul da farsi, che sembra sempre pensare prima a cosa fare, così, lo sollevò verso la sporgenza di una roccia, individuava un altro spuntone e gli dice: "Aggrappati poi a quello; ma prima prova a vedere se ti regge". Non era un cammino per gente che indossasse il mantello: loro potevamo a malapena salire di spuntone in spuntone, Virgilio senza il corpo mortale e Dante percé spinto da lui. E se non fosse stato che dalla parte interna dell'argine la parete era più corta, Dante riconosce che non ce l'avrebbe fatta.
Per fortuna che le Malebolge declinano verso il margine del profondo pozzo, e la posizione di ciascuna Bolgia fa sì che una parete è più alta dell'altra; alla fine riuscirono a raggiungere la cima della rovina, e quindi la sommità dell'argine. Attraversarono così il ponte roccioso che li portava alla VII bolgia: era impervio, stretto e difficile da percorrere, e assai più ripido di quello precedente.
Dante guardava in basso, ma per quanto si sforzasse non riusciva a vedere il fondo oscuro; allora raggiunsero la fine del ponte e scesero l'argine.
Scesero là dove il ponte si congiunge con l'argine dell'VIII Bolgia, e da lì Dante poté vedere la VII bolgia.
Gustave Doré
GUARDIANO
Custode e insieme dannato di questa bolgia è Caco, un personaggio mitologico che fu ladro e omicida, al quale Dante da le sembianze di un centauro.
PECCATORI
PENA
CONTRAPPASSO
PERSONAGGI
Ladri
Corrono nudi (subendo orribili metamorfosi) in mezzo a serpenti, che legano loro le mani dietro la schiena, tormentandoli in vario modo. Quando da questi vengono morsi, le anime dannate si inceneriscono per poi riprendere le loro sembianze originarie.
Come in vita usarono l'astuzia per fini malevoli, così ora sono mutati o tormentati da serpenti, simboli dell'astuzia. Poiché usarono le mani per rubare, ora hanno le mani legate.
Agnolo Brunelleschi, Buoso Donati, Cianfa Donati, Francesco de' Cavalcanti, Puccio Sciancato, Vanni Fucci.
Giovanni Stradano